
Questo sarà un Natale speciale: dal 5 di questo mese è infatti disponibile una piccola gemma festiva, una fiaba spiritosa e piena di calore perfetta per questo periodo: è infatti uscito Mimmo e la stella di Natale del mio carissimo Chicco Padovan, noto Chagall e Incantafavole, che da anni subisce i miei surreali messaggi notturni e mi delizia con la sua conoscenza di illustratori di talento e fiabe conosciute e meno.
E, da qualche tempo a questa parte, con libri piccoli nel numero di pagine, ma grandi nel piacere che mi danno.
Ho preso al volo quindi l’occasione di partecipare a questo blogtour, perché sono donna di rari entusiasmi, ma enorme gratitudine quando mi si risolvono tre regali di Natale contemporaneamente. XD
Già due tappe completate, e una a venire: fossi in voi non me le perderei. ^^
Le citazioni della fiaba, su Lettrice di sogni
Gli incontri di Mimmo, su Il mondo di SimiS
e, per finire, la Recensione su Vuoi conoscere un casino? dal 13 dicembre.

È la notte della Vigilia e il piccolo Mimmo – che tanto piccolo non è più – viene chiamato a compiere una missione molto importante: salvare il Natale, nientemeno! Il puntale a forma di stella dell’abete è scomparso e la fata Dorichiara pensa di sapere che fine ha fatto, ma tocca al bambino andare fin sulla Luna a riprenderselo. Si sa il Natale è una festa magica. Ma qual è la ‘vera’ magia? Mimmo lo scoprirà!
Ciao Chicco, e grazie del tempo che investi per questa intervista. ^^
Una prima domanda per rompere il ghiaccio: nella biografia ti definisci “un lettore che scrive”. Che cosa intendi di preciso?
Ciao Tintaglia! Grazie a te per il tempo e lo spazio che mi stai dedicando.
Quando l’editore mi ha chiesto una biografia da inserire nella quarta di copertina mi sono messo a pensare. Non è facile raccontarsi. È uscita questa frase: “Un lettore che prova a scrivere”. Credo mi calzi a pennello. Ci sono tanti scrittori meravigliosi là fuori. Poi ci sono io, piccolo piccolo. Sono certamente un lettore. Uno scrittore? Insomma, non lo so. Provo a fare del mio meglio.
Come scrivi? Stendi prima una trama o procedi a braccio? Su computer o su carta? Hai dei trucchi di sopravvivenza letteraria?
Sì, prima di iniziare a scrivere progetto il mio lavoro con cura. Se si tratta di un romanzo stendo una scaletta con un paio di righe di riassunto per ciascun capitolo. Con Mimmo non è stato necessario, data la brevità del testo, ma avevo già formulato tutta la storia.
Da qualche anno scrivo esclusivamente su carta. Davanti al computer mi perdo. Copio, taglio, incollo una frase dieci, cento, mille volte. Alla fine mi stanco e cancello tutto. Scrivendo su carta mi rilasso. Le frasi vengono da sé.
Non credo di avere particolare trucchi stilistici. Per me vale una sola regola: essere chiari, semplici e comprensibili.
Hai scritto una fiaba natalizia: questa festività ha un significato particolare per te?
Spero di non deludere nessuno, ma non mi sento legato al Natale più di chiunque altro. Anzi, ti confesso che negli ultimi anni per me Natale è sempre più sinonimo di uno stato di profonda malinconia. Non sopporto gli auguri forzati, la corsa ai regali, l’ostentazione degli addobbi.
Scrivere Mimmo in un certo senso mi ha permesso di rappacificarmi con il Natale. Il soggetto del racconto – l’idea di un bambino che incontra Santa Lucia, i Re Magi e Babbo Natale – mi sembrava talmente grazioso. Ho cercato di creare una storia con tutti gli elementi che il lettore desidera trovare in un libro natalizio, ma anche carica di quella semplicità che il nostro tempo sembra avere smarrito.
La tua opera precedente, Il caso Dupon, è un romanzo storico, ambientato nella Parigi di fine Ottocento: ami cambiare ambientazione, stile e pubblico?
Non è una cosa studiata a tavolino. Mi piacciono tante cose, tutto qui. E se una cosa mi piace io ci provo – con quali risultati lascio agli altri giudicare.
Amo le fiabe e amo anche i romanzi.
Amo moltissimo il teatro.
Mi piace raccontare.
Da dove prendi l’ispirazione per storie tanto diverse?
Domanda difficilissima.
Per il mio primo libro, Il catturastelle – un racconto per ragazzi pubblicato tramite crowdfunding – l’ispirazione è stata un’illustrazione di Francesca Dafne Vignaga.
Per Il caso Dupon e Mimmo non so dire con esattezza. Le loro storie hanno bussato e io ho aperto.
Pure, non mi cullo nell’illusione di saper creare qualcosa di assolutamente inedito. Raccolgo a livello inconscio quello che mi piace un po’ dove capita e lo racconto a modo mio.
Infine, una domanda da amante di storie ad amante di storie: tre libri, tre fiabe, tre film con cui passare le feste. 🙂
È sempre difficile dare consigli. Ti elenco titoli che mi piacciono, ma non sono necessariamente natalizi.
Le avventure del topino Despereaux di Kate DiCamillo.
Il vento tra i salici di Kenneth Grahame.
Cercasi commessa al reparto omicidi di Katherine Woodfine.
Il gigante egoista di Oscar Wilde.
Il sarto di Gloucester di Beatrix Potter.
Un principe, due tipi e tante sguattere di Edith Nesbit (dal libro Melisenda e altre storie da non credere).
In materia cinematografica sono davvero ignorante, ti avverto.
Polar Express di Zemeckis.
My Fair Lady di Cukor.
La vita è meravigliosa di Capra.
Ringrazio ancora Chicco, e ricordo che Mimmo e la stella di Natale (Edizioni Les Flaneurs) è disponibile in libreria e negli store online dal cinque di questo mese. 🙂