
Katherine Arden
Un classe di undicenni in gita verso una fattoria.
I caldi colori dell’autunno nel Vermont.
Spaventapasseri nei campi. Parecchi spaventapasseri.
Cosa potrebbe andare male?
…uh. Tutto.
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Ollie ha undici anni e un lutto che le pesa sul cuore. Da un anno ormai ha preso le distanze da tutto e tutti, trovando rifugio solo nei libri.
Ma quando salva un libro da una donna che, sconvolta, vuole gettarlo nel torrente, anche la lettura le porta inquietudini e paure: è infatti una storia di amore, morte e patti con un essere misterioso, L’Uomo-Che-Sorride, e se tiene incollati alle pagine non porta certo grandi risate.
Inoltre, i luoghi descritti assomigliano stranamente alla prospera fattoria in cui è stata programmata una gita con tutta la classe.
Ma è solo quando l’autobus si ferma in mezzo al nulla, l’autista sibila a tutti di nascondersi “in luoghi piccoli e stretti”, e l’orologio digitale che Ollie ha ereditato dalla mamma (distrutto, distrutto) si anima e le impone di SCAPPARE, che l’inquietudine che ha provato fin da quando ha aperto il volumetto si concretizza.
Inizia così una corsa contro il tempo con il libro e due imprevisti amici come unico aiuto, per salvare se stessi e le vittime dell’Uomo-Che-Sorride. Che sorride da molto, molto tempo.
Una deliziosa, inquietante avventura per ragazzi, che esplora il lato oscuro dell’animo, del lutto, dell’amicizia, della paura, fra alti campi di mais e spaventapasseri ben poco amichevoli.
Una bella sorpresa, e la conferma che Katherine Arden, di cui ho adorato The Bear and the Nightingale, è una scrittrice di vero talento, squisita nello stile e profonda nella resa dei personaggi, di qualsiasi età siano.