Joe Abercrombie
In un paese di guerrieri avere una mano storpia ti condanna alla derisione; e tutto quello che Yarvi ha sempre voluto è prendere i voti, e passare una vita all’ombra del trono consigliando, studiando, favorendo il bene maggiore e il male minore, e spianando la strada a Padre Pace.
Ma gli Dei ridono dei progetti umani, e quando diventa re all’improvviso, per conoscere immediatamente dopo il tradimento e la schiavitù, Yarvi si rende conto che deve cambiare, crescere, affilare le sue armi. O morire.
Joe Abercrombie è ormai una stella di prima grandezza nel panorama del fantasy internazionale, e di certo non è noto per le sue trame edulcorate, per la delicata moralità dei suoi personaggi o per il linguaggio garbato dei suoi soldati; ero quini estremamente curiosa di vedere come se la sarebbe cavata con la letteratura per ragazzi, e una classica storia di crescita e vendetta.
La risposta è: bene, ma non benissimo.
Il romanzo scorre che è un piacere, i personaggi sono ben caratterizzati, lo stile brillante e curatissimo,e moltissimi dialoghi da segnare; ma avevo previsto i “sorpresoni” del plot a cinquanta pagine dall’inizio, quindi per me è stato un godermelo a metà.
Rimane comunque un prodotto costruito con maestria, e che ha tutte le carte in regola per attirare ragazzi di ogni età (e un buon numero di adulti 😉 ) verso un romanzo ben scritto e appassionante.
Per averne un assaggio dei primi sette capitoli potete passare qua; qui, invece, alcune interessanti considerazioni (più o meno condivisibili, ma interessanti comunque) dell’autore sulla letteratura per ragazzi.
Avevo dei dubbi su questo nuovo volume di Abercrombie, avendo apprezzato La prima legge, The heroes e Il sapore della vendetta: il giudizio qua dato è lo stesso che ho letto altrove. E capire da subito cosa accade non è cosa buona. E’ successo anche con Steelheart di Sanderson, ma lì l’autore si era tenuto qualche carta nella manica da giocare al momento giusto.
Secondo me, Abercrombie non è semplicemente scrittore da ragazzi: la crudeltà del suo mondo è difficilmente trasportabile con efficacia per i (presunti) innocenti.
Anche se mantiene una piacevolezza di stile che è indubbia, e mantengo la fiducia su un’evoluzione della trama.
Credo che sia come dici tu. Per questo non sono molto attratto dalla lettura di tale romanzo.
Dagli una chance: è perfetto per passare un paio di pomeriggi di divertimento. ^^
Per me ogni libro ha il suo momento e la sua funzione, e non c’è niente di male a imbucare qualche lettura leggera, di tanto in tanto. 😉
A parte la coda di lettura lunga da smaltire, ho avuto un po’ di saturazione con Abercrombie (ora vanno tanto i fantasy alla Martin), quindi non ho al momento una gran attrattiva per questo volume.